Questo è il primo di una serie di numeri monografici che intendiamo dedicare alla realtà italiana e a quella del nostro territorio.
Cominciare dalla scuola vuol dire affrontare contemporaneamente l’urgenza e il lungo periodo, un settore specifico e le prospettive generali della società.
Lo specifico è affrontato dagli articoli di Ivana Paganotto sui Bisogni Educativi Speciali, di Daniela Braidotti sull’esperienza dell’insegnamento in classi elementari di bambini prevalentemente non cittadini italiani a Torino Nord (e su questo tema la rivista intende tornare), di Cristina Caiano sulle criticità dell’alternanza scuola-lavoro, viste soprattutto dal punto di vista della loro praticabilità effettiva. Al tema dell’alternanza, ma visto da un punto di vista strategico, è dedicato anche il ricco saggio di Carlo Palumbo, che si occupa inoltre delle prospettive dell’impiego giovanile in Italia e dell’importanza della formazione nello sviluppo economico e sociale del paese. Esso è forse di lunghezza inusuale per una rivista on line, tuttavia il suo rigore analitico e l’ampiezza della sua documentazione giustificano lo sforzo necessario per leggerlo sullo schermo o per stamparlo.
L’articolo di Domenico Chiesa, esponente storico del Cidi torinese e nazionale, guarda alla scuola in un’ampia prospettiva, partendo da un documento della sua associazione che alla fine del 2014 proponeva di cambiare la scuola dal basso (il primo dei nostri link). Egualmente di carattere generale sono gli articoli di Enrico Manera, che riflette sul significato generale della scuola oggi, e di Federico Repetto, che si interroga sull’interconnessione tra scuola e media dal punto di vista dell’egemonia.
Segnaliamo poi l’opinione di Tommaso de Luca, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Avogadro di Torino – noto per le sue buone pratiche anche nel campo dell’alternanza scuola-lavoro – che riflette sull’autonomia scolastica. Egualmente di carattere generale, e insieme basato sulla competenza e sull’esperienza amministrativa, è l’articolo di Anna Maria Palmieri, assessore all’istruzione di Napoli, accessibile attraverso un link.
Un altro link porta alla Legge di Iniziativa Popolare sulla Scuola, che, proprio perché nata da un movimento dal basso, avrebbe meritato una specifica attenzione (essa è comunque ricordata e presa come base dal programma di Potere al Popolo, qui pubblicato). Speriamo di poter tornare su questo tema.
Infine altri documenti e link forniscono un panorama delle posizioni programmatiche sulla scuola di vari partiti e movimenti nell’ambito della competizione elettorale.