Nuvole 42 : vent’anni dopo
a cura della redazione
In questi giorni il mondo celebra il ventennale della caduta del muro di Berlino. Anche Nuvole ha deciso di occuparsene, non tanto per celebrare quanto per aprire degli interrogativi. Stabilire se gli sviluppi di questi vent’anni abbiano comportato più effetti positivi o negativi non è cosa facile. L’Europa dell’est si è liberata dell’opprimente fardello del socialismo reale, ma la grande opportunità che questo evento offriva per costruire un mondo migliore non è stata colta. La storia non si fa con i se. Ma è importante ripercorrere questi due decenni per capire il passato, per orientarsi nel presente, per riflettere sul futuro. È questo l’oggetto dell’editoriale, che evidenzia come la caduta dei regimi dell’est si sia tradotta in un’occasione mancata per la democrazia.
Luciana Castellina, partendo dalla sua esperienza nel Manifesto, ripercorre momenti significativi di storia della sinistra. Nel suo articolo sottolinea come la liberazione dai regimi oppressivi dell’Europa dell’est abbia costituito un passaggio contradditorio e difficile, un’occasione per riflettere.
Larry e Roberta Garner guardano dagli Stati Uniti all’impatto simbolico del 1989 e mettono in luce come la caduta del Muro abbia determinato la “fine dell’utopia” e abbia impresso una svolta conservatrice nel modo di pensare e di agire dei cittadini americani.
Fiorenzo Girotti riflette sulle ragioni del dissolvimento del welfare state, sulle conquiste sociali che col tempo sono venute meno ed evidenzia i legami esistenti fra la fine del socialismo reale e la crisi dello stato sociale.
Emanuele Macaluso ripercorre vent’anni di storia della sinistra italiana, dalla svolta di Occhetto alle vicende del Partito democratico. È cambiato più volte il nome del partito, ma i giocatori in campo sono sempre gli stessi. E una riflessione politica rigorosa continua a mancare.
La fine della politica e la regressione dei diritti individuali sono al centro del contributo di Marco Brunazzi, che propone una riflessione sulla crisi di autorità dello Stato-nazione.
Roberto Sinigaglia descrive la successione degli avvenimenti che hanno condotto alla crisi e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica e ripercorre gli eventi che hanno portato alla nascita della nuova Russia.
La crisi mondiale tende a erigere nuove barriere fra est e ovest. La situazione dei paesi dell’est, la loro difficile transizione all’economia di mercato, la crescita della povertà nei paesi dell’Europa orientale sono oggetto della riflessione di Giuseppe Rutto.
La caduta del Muro presenta molti aspetti problematici, ma non va dimenticata la rinascita culturale che ha seguito l’89. Anche oggi, come vent’anni fa, Berlino ne è il simbolo: metropoli proiettata verso il futuro ma anche verso la sua memoria. Abbiamo voluto dedicare anche noi uno spazio al cambiamento culturale della capitale della Germania riunificata con un articolo di Rita Calabrese sulla rinascita della nuova Berlino ebraica.
Per questo numero abbiamo chiesto un contributo a Rossana Rossanda su cosa significa oggi chiamarsi comunisti; Rossanda ha declinato il nostro invito e, in una lettera, ce ne spiega il motivo.
I dati relativi alla speranza di vita e alla spesa sanitaria in Russa dopo il crollo dell’Unione sovietica offrono interessanti elementi di riflessione; nella rubrica “dare i numeri” ce ne parla Marina D’Agati.
Infine, nella sezione dedicata a “Le democrazie degli altri” pubblichiamo un contributo dell’antropologo Alberto Cacopardo sulle tribù dei kafiri, nell’Afghanistan nordorientale, e sulle loro forme di governo.